Dopo il couchsurfing e lo scambio di abitazioni, dopo i coupon site e i mobile last-minute, le offerte opache e le aste tariffarie, sta emergendo un nuovo modo di acquistare e vendere soggiorni.
“Unused Trip”, ovvero la rivendita di voli arerei e camere di hotel non rimborsabili di cui non si può usufruire. Mercato dell’usato? Del riciclato? Poco importa come lo si definisca. Si tratta di un’ennesima nuova modalità di distribuzione e commercializzazione del prodotto turistico a cui l’hotel dovrà fare l’abitudine.
Sembra che ogni anno vengano “sprecati” $10 miliardi perché i viaggiatori non possono cancellare delle prenotazione alberghiere e ottenere il rimborso di quanto pagato (prenotazioni prepagate non rimborsabili).
Probabilmente questa è la ragione per cui è apparsa sul mercato una startup di nome Cancelon.
La società, con sede in Israele, ha deciso di intervenire per risolvere questo problema (problema per il consumatore, non certo per l’albergatore) creando uno spazio dove i viaggiatori possono scambiarsi prenotazioni alberghiere che non riescono ad utilizzare, chiedendo una commissione del 10% al venditore.
Cancelon è una delle più recenti startup israeliane che si occupano di viaggi (oltre a Superfly, Carsolize e al) ed ha attirato un certo numero di investitori privati.
Omer Granot, CEO e co-fondatore, guida un team “piccolo e appassionato” con esperienza in internet marketing, progettazione di impresa e legge.
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