venerdì 22 ottobre 2010

La fiera del tartufo in Istria


Nessun buongustaio al mondo può considerarsi tale se in vita sua non ha desiderato almeno una volta di assaggiare il tartufo, gioiello gastronomico dell’Istria. Il tartufo, fungo sgraziato che cresce sottoterra, è il simbolo dell’Istria e gl’istriani conservano gelosamente le ricette delle specialità regionali che lo riguardano. L’occasione ideale per scoprire la ricchezza dei tartufi in tutte le possibili combinazioni gastronomiche avviene in autunno, in tutta l’Istria. Non vi resta che venire in Istria e sperimenture di persona.

Il tartufo, oggi, è una delle più amate delizie dell’universo culinario, “l’indiscusso re della gastronomia”, come amano chiamarlo gli Istriani. Tanti sono i punti interrogativi legati al tartufo. Il primo si riferisce al modo di raccoglierlo, perché il tartufo è un fungo nascosto sottoterra. Sebbene sia caratterizzato da un aroma forte ed inconfondibile, è impossibile trovarlo senza l’aiuto di cani appositamente addestrati. Il tartufo, poi, nasce soltanto in specifici tipi di terra: nel nostro Paese, ad esempio, lo potrete trovare soltanto nella penisola istriana, dove nasce e cresce esclusivamente nella terra grigiastra ed argillosa dell’entroterra, in particolare nel querceto attorno a Motovun (Montona), e poi verso nord, sino al paese di Lanišce (Lanischie), lungo il corso del fiume Raša (Arsa), in direzione sud-est, e nei dintorni di Pazin (Pisino), nel sud della penisola. Gli Istriani amano in modo particolare il tartufo bianco autunnale, consumato appena raccolto. Proprio per questo, l’autunno in Istria, nei suoi ristoranti tipici e nelle aziende agrituristiche, acquista un sapore ed un’atmosfera tutti particolari. Ciò vale soprattutto per il periodo che va da metà ottobre a metà novembre, quando per tutta l’Istria si celebrano le “Giornate dei tartufi”, una miriade di manifestazioni con un fine comune: celebrare la peculiarità del tartufo istriano. In questi trenta giorni, le tavole imbandite emanano l’inconfondibile profumo del tartufo per tutta la penisola; l’Istria, durante la manifestazione, diventa la meta di un insolito pellegrinaggio, con visitatori provenienti tanto dal resto del Paese, quanto dal resto del mondo, richiamati dal sapore e dal profumo del più rinomato afrodisiaco del pianeta. Le “Giornate dei tartufi” hanno preso il via il 7 ottobre con la festa popolare di Sovinjak (Sovignacco), pittoresco paesino nel cuore dell’Istria, dalle cui mura si può godere di una magnifica veduta sui monti circostanti. Lo stesso giorno, a Livade (Levade), è iniziata la 14º edizione della Fiera del tartufo bianco, comunemente chiamata “Tuberfest”, nell’ambito della quale viene scelto il tartufo più bello e più grande. Gli eventi previsti dal programma di Livade non finiscono qui, ma continuano nei giorni successivi con fiere dei prodotti della terra, degustazioni d’oli d’oliva ed un festival gastronomico tutto dedicato al tartufo. Le “Giornate dei tartufi”, in novembre, si trasferiscono a Buzet (Pinguente), dove il 3 ed il 4 si tiene il “Weekend dei tartufi”, ovvero l’incontro gastronomico intitolato “I sapori dell’area di Pinguente”, che prevede una mostra dedicata ai tartufi, agli altri prodotti tipici locali ed all’offerta etno-gastronomica in generale, una piccola scuola per la preparazione di specialità a base di tartufi, la “caccia” ai tartufi e tante altre occasioni culturali di contorno. Le giornate si concluderanno a Livade dove, il giorno 12 novembre, nel ristoran te “Zigante”, si terrà una cena speciale per ricordare l’ottavo anniversario della scoperta del più grande tartufo bianco del mondo, menzionato addirittura nel Guinness dei primati. Per tutti coloro che non riusciranno a partecipare alle “Giornate dei tartufi”, ecco alcuni ristoranti che, per la loro qualità e per l’offerta gastronomica basata sui tartufi, sono raccomandati dall’Ente per il turismo dell’Istria: “Zigante” a Livade (Levade), “San Rocco” e “Morgan” a Brtonigla (Vertoneglia), “Marino” a Momjan (Momiano), “Igor” e “Malo selo” a Buje (Buie), “Pod voltom” a Motovun (Montona) e “Stara Oštarija”, “Toklarija” e “Vrh” a Buzet (Pinguente).



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