mercoledì 16 luglio 2008
la linea di traghetto Valbisca–Lopar
FIUME Adesso la notizia è ufficiale: sarà ripristinata il prossimo primo luglio la linea di traghetto Valbisca–Lopar, collegante le isole di Veglia e Arbe. Come da noi già scritto, la tratta era stata interrotta lo scorso febbraio, una decina di giorni dopo la sua inaugurazione, dopo che la banchina dello scalo arbesano di Lopar era stata gravemente danneggiata dal ferryboat Nosac della spalatina Split Tours, armatrice che ha ottenuto la concessione decennale per questa importante linea. I lavori di risanamento e consolidamento della struttura, in pieno corso, vengono finanziati dal ministero del Mare, Trasporti e Infrastrutture, per un importo di 10 milioni e mezzo di kune, circa un milione e 400 mila euro. Una volta conclusa l’opera, a Lopar potranno attraccare imbarcazioni con pescaggio maggiore e lunghe fino a 80 metri. La Valbisca–Lopar viene definita di grossa importanza per gli abitanti delle due isole quarnerine, specie di Arbe, costretti a sopportare sovente le bizze della bora, che fa rimanere fermi agli ormeggi i traghetti della linea Jablanac (terraferma) – Misnjak (Arbe).Valbisca diventa così una più che valida alternativa per gli arbesani che intendono raggiungere Fiume, in quanto collegamento meno esposto al vento da Nordest. Se Lopar si appresta a diventare un centro d’imbarco degno di tal nome, non così si può dire per lo scalo traghetti di Brestova, sulla costa orientale istriana, da dove si parte per raggiungere la dirimpettaia Faresina, nell’isola di Cherso. Brestova è una specie di strozzatura, dove nell’alta stagione turistica le code di veicoli in attesa d’imbarco sono chilometriche. È una cosa ben nota alle migliaia di villeggianti triestini, friulani, veneti, che in luglio e agosto sono costretti a sopportare lunghe attese prima di salire sul ferryboat per l’arcipelago cherso–lussignano. Purtroppo a Brestova non si è finora fatto nulla per ingrandire e potenziare l’approdo, in quanto mancano i competenti progetti e con essi pure le richieste d’ottenimento delle licenze edili e di costruzione. Una situazione imbarazzante, al contrario di quanto avviene a Faresina, che è sotto le ingerenze dell’ Autorità portuale di Cherso, i cui responsabili si stanno prodigando da anni nel modernizzare gli scali isolani. Zagabria ha infatti stanziato 12 milioni e mezzo di kune, sul milione e 700 mila euro, per ristrutturare Faresina, che potrà in futuro accogliere più traghetti e di notevoli dimensioni. (a.m.)
dal Piccolo del 12.5.2008
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